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Melania Messina negli anni '80 frequenta il corso di fotografia
del "Maui Community College", alle Hawaii, e la 'School of Visual Arts'
di New York.
Da anni impegnata nella ricerca di nuovi codici di comunicazione visiva, nell’utilizzo del mezzo fotografico, utilizza il colore come forma espressiva e nei suoi lavori tratta spesso tematiche legate al sociale con una particolare attenzione alla condizione femminile. Dopo un breve periodo trascorso in Indonesia dove documenta gli aspetti mistici della cultura giavanese che si fondono con elementi della religione islamica, ritorna in Italia. |
Svolge la sua attività prima a Milano, collaborando con l’agenzia
Marka e Photo-Dossier, presso studi di still life e con la rivista
'L’Etichetta' diretta da Luigi Veronelli. Dal 1992 vive e lavora
a Palermo, sua città natale dove oltre a collaborare con le testate
della Giorgio Mondadori occupandosi di arte, monumenti e cultura
siciliana, si dedica in prevalenza a progetti riguardanti tematiche
sociali con l’obiettivo di utilizzare la fotografia nelle dinamiche
di integrazione, considerando la narrazione visiva uno strumento
per interferire con gli stereotipi dell’immaginario collettivo che
aggravano condizioni di esclusione sociale.
Nell’ambito di questa ricerca si configurano i suoi ritratti
dell’immigrazione al femminile, pubblicati insieme ai reportage di
Paola Agosti e Simona Calì Cocuzza in un libro con prefazione di
Giovanna Calvenzi. Nel 2004 i suoi lavori sono stati selezionati
per la realizzazione di un volume dal titolo "Imagining Ourselves,
anthology" curato dall’International Museum of Women di San
Francisco, il volume, con prefazione di Isabella Allende, raccoglie
le opere di donne artiste di tutto il mondo sul tema della visione
femminile di fronte le sfide del nostro tempo.
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La presentazione del volume è avvenuta a New York durante la
quarantanovesima sessione della commissione ONU sulla
condizione delle donne. Dal 2005 agli inizi del 2007, nell’ambito
delle attività dell’associazione ONLUS "Laboratorio Zen Insieme", ha
lavorato ad un suo progetto finanziato dal Comune di Palermo,
realizzando anche un video che, attraverso ritratti e interviste,
racconta dei disagi vissuti nel quartiere. Il progetto ha suscitato
interesse e la Rete 3 della Rai ha realizzato un documentario sul
lavoro svolto nel quartiere, mandando in onda le immagini da lei
scattate. Ha inoltre ideato laboratori di narrazione visiva con le
donne del quartiere Ballarò, aderenti al progetto 'la Famiglia fa
Scuola', realizzato dall’associazione Ziggurat e Acunamatata,
finanziato dalla Fondazione SUD. Le sue immagini sono state
pubblicate da diverse testate italiane ed estere.
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